Cabras: giacinto d'acqua presto rimossoMa è polemica sui costi dell'intervento
Il giacinto d'acqua che avanza verso lo stagno di Cabras ha le ore contate.
Tra pochi giorni gli operai del Consorzio di bonifica inizieranno a lavorare con una barca e un escavatore per eliminare quell'immensa distesa vegetale dal rio Tanui, il canale che sfocia nel compendio, quasi completamente ricoperto dalla pianta tropicale che arriva dal rio Mar'e Foghe di Riola Sardo.
Lo ha comunicato ieri il commissario straordinario del Consorzio di bonifica Andrea Abis che però tiene a precisare:
«Noi non ci occupiamo di problemi ambientali come questo ma di bonifiche idrauliche. Abbiamo deciso di intervenire in via del tutto eccezionale e impegnando fondi dell'Ente solo per evitare che la situazione degeneri e per collaborare con il Comune che ha chiesto aiuto anche a nome dei pescatori che gestiscono lo stagno. Sarebbe più giusto che il sindaco di Cabras Cristiano Carrus - continua Abis - chiedesse aiuto alla Provincia e alla Regione. Tutte le volte che noi siamo intervenuti per rimuovere il giacinto dal territorio di Riola Sardo lo abbiamo fatto con risorse regionali».
Secondo il commissario è necessario un incontro tra Comune, Regione e Provincia: «Noi interverremo all'altezza dei ponticelli, all'uscita di Cabras, dove è evidente una presenza elevata di massa vegetale. Non abbiamo le risorse per pulire tutto».