Non è più un evento del paese, e si è visto. Quella che si è appena conclusa è stata la festa di San Salvatore dei record. Mai come questa volta, attorno a quell’esercito di uomini vestiti di bianco, si era vista così tanta gente. Fedeli arrivati da ogni angolo dell’Isola, turisti che vanno via dal Sinis affascinati dal rito della Corsa degli Scalzi

Ma non sono passati inosservati nemmeno i mortaretti voluti dal Comitato che, grazie alle offerte dei cittadini, ha organizzato i festeggiamenti civili: lo scoppio domenica sera è durato 40 minuti. 

«Concludiamo la festa di San Salvatore con la certezza di aver raggiunto un buon livello organizzativo - commenta il sindaco Andrea Abis - Questa edizione ha raggiunto un numero di presenze che supera in maniera importante quello delle scorse edizioni, in particolare per quanto riguarda la domenica. Riuscire a tutelare l’evento nella sua integrità e contemporaneamente gestire una mole di pubblico di tali dimensioni è il compito che ci viene assegnato. Il nostro impegno è quello di migliorare ancora, progressivamente, anno dopo anno». 

Sono state le Scalze questa  mattina a chiudere i festeggiamenti dopo nove giorni di preghiere, emozioni, musica e buon cibo. Le donne, 400, con indosso il costume tradizionale, hanno percorso i sentieri sterrati del Sinis per riportare il simulacro di “Santu Srabadoeddu” da San Salvatore alla chiesa di Santa Maria Assunta dove rimarrà custodito per un altro anno intero. E a San Salvatore regna nuovamente il silenzio.

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