Dalle parole ai fatti, anzi, al mare. I diportisti del territorio, che non possono più utilizzare le boe presenti nell’Area marina protetta del Sinis, hanno deciso di alzare la voce. Domenica è in programma una manifestazione all’interno del golfo di Oristano. Prenderanno parte circa 40 unità nautiche, con un totale stimato di un centinaio di partecipanti a bordo. Tutto questo perché le boe presenti nel parco marino secondo il Ministero dell'Ambiente sono troppo vicine per garantire la sicurezza tra le barche, motivo per il quale i campi non possono essere più utilizzati.  Il corteo partirà alle 10 dal porticciolo di Torregrande per dirigersi in modo ordinato verso quello industriale di Oristano, senza oltrepassare i limiti di navigazione. Sarà una sorta di processione a mare senza preghiere: a bordo non mancheranno megafoni e striscioni e tanta rabbia. “L'idea di scendere in campo è nata nella nostra chat  - spiega Nino Firinu, uno dei tanti diportisti che parteciperà alla manifestazione - Sarà una protesta contro il Ministero ma anche un modo per esprimere pieno sostegno all’impegno delle istituzioni locali, in particolare il sindaco di Cabras Andrea Abis che sta cercando di trovare un accordo con gli uffici romani”.  Dopo l'approvazione del  nuovo disciplinare del Parco marino il Ministero dell’Ambiente ha proposto al Comune o di eliminare il 70% delle boe, in modo da distanziarle almeno 100 metri l'una dall’altra oppure di trasformare le aree in campi ormeggio, dove però bisogna rispettare tantissime regole tra cui il divieto di balneazione. Poi da Cabras è partita la contro proposta, e cioè di eliminare solo il 30 % delle boe, questo alla luce di uno studio dettagliato fatto assieme alla capitaneria. Ancora però non arrivano risposte. 

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