Bene ma non benissimo. Soprattutto ai tempi della pandemia, che obbliga i bagnanti a rispettare regole precise per allontanare il rischio contagi da Covid-19. Non sono tantissimi i ragazzi che hanno accettato di trascorrere il loto tempo libero e senza guadagnare un euro a sorvegliare l'intera costa del Sinis. In tutto 37 chilometri.

Al progetto "Le Sentinelle del Sinis" promosso dall'Area marina protetta per ora hanno risposto 40 cittadini. Anche se il direttore del parco marino Massimo Marras, 45 anni, è ottimista: «Il numero aumenterà. Sappiamo già che nei prossimi giorni riceveremo delle richieste. Quaranta persone non sono poche se consideriamo che lo scorso anno hanno sorvegliato i litorali solo dieci guardiani. Adesso siamo esattamente il quadruplo». È vero però che durante l'estate 2019 il virus non esisteva. Tanto meno quindi i bagnanti dovevano rispettare regole precise. Intanto due giorni fa è scaduto il temine per poter presentare la domanda in Comune.

Gli amministratori però hanno deciso di prorogare il bando. Chi vuole partecipare all'iniziativa di volontariato può farsi avanti sino al 31 agosto. E cioè in qualsiasi momento della stagione estiva. Quest'anno lungo la costa del Sinis scenderanno in campo quindi non solo polizia locale e barracelli ma anche i cittadini che hanno deciso di impiegare il loro tempo libero a sorvegliare le spiagge. Si chiameranno le "Sentinelle del Sinis" appunto. Volontari che opereranno per sensibilizzare e informare chi popola le spiagge e chi solca le onde del mare. Ma anche per chiamare le forze dell'ordine quando qualcuno non rispetterà le regole per la fruizione dei litorali.
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