Servizio bus pendolare per studenti inefficiente e per niente sicuro quello che collega giornalmente Santu Lussurgiu a Macomer, gestito dall’ARST. Ormai sono anni che le criticità e le problematiche si sono cronicizzate tanto da rendere veramente disagevole il viaggio in pullman per gli studenti, che dal borgo montiferrino si recano quotidianamente al capoluogo del Marghine per frequentare le scuole superiori.

L’ultimo episodio spiacevole giusto qualche giorno fa, all’inizio del nuovo anno scolastico, ha fatto sbottare i genitori degli studenti che hanno inviato l’ennesimo reclamo all’azienda: il grande vetro rotto nella fiancata destra dell’autobus. Numerosi frammenti di vetro sparsi sul pavimento dell’automezzo «creando una situazione di potenziale pericolo per i passeggeri e rendendo l’ambiente poco sicuro e inadeguato al viaggio. Come se non bastasse l’autobus era sprovvisto di specchietto retrovisore, al che l'autista ha dovuto chiedere agli studenti di aiutarlo nel manovrare il pullman in retromarcia, onde evitare di collidere con un altro automezzo o urtare accidentalmente persone». Nonostante l’inconveniente il pullman ha raggiunto ugualmente Macomer.

Problema denunciato nero su bianco nel reclamo presentato da diversi genitori di Santu Lussurgiu, tra cui due mamme Enza Cossu e Franca Sechi, stanche di vedere periodicamente gli automezzi malandati, non sicuri, che mettono a repentaglio l’incolumità dei loro figli.

Questo è solo l’ultimo caso di disservizio a danno degli studenti. Anche gli anni scorsi mezzi vecchi con problemi meccanici, poi soppressione della corsa senza alcun avviso ai pendolari, diverse volte è saltata la fermata intermedia a San Leonardo, nonostante ci siano studenti che abitano nella borgata. A peggiorare la situazione anche alcuni incidenti avvenuti lungo il tragitto per Macomer che hanno ritardato l'entrata in classe degli scolari.  

Disagi puntualmente denunciati dai genitori, tanti reclami protocollati alla direzione ARST di Macomer e mai nessuna risposta ricevuta: «siamo stanchi di assistere a così tante inefficienze, che creano disagio ai nostri figli e studenti e non garantiscono la loro sicurezza. E siamo offesi per l’indifferenza dell’azienda trasporti che non si degna di una risposta. Considerato che paghiamo regolarmente l'abbonamento pretendiamo sicurezza per i nostri figli e un viaggio quantomeno decente, senza intoppi vari», spiegano Sechi e Cossu.

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