Dopo un mese di beghe, rinvii e una battaglia procedurale che sembrava non dovesse avere fine se non con l’arrivo di  un commissario ad acta, oggi potrebbe essere la volta buona. Durante il  consiglio comunale convocato alle 13.30, i gruppi di maggioranza ed opposizione saranno chiamati a ratificare l’accordo preso nella riunione dei capigruppo per approvare all’unanimità la delibera relativa al piano dei trasferimenti dei diritti degli usi civici dei terreni di Bosa.

Più dettagliatamente, il piano interessa 130 mappali di terreni gravati da uso civico, che interessano circa 300 famiglie, per complessivi 3 ettari. I lotti interessati insistono prevalentemente nei quartieri de “su Campu” (vie Fara, Garibaldi, Panzali, Barbagia, Puggioni, Trieste, Trento, Martini) e de “su Giampadolzu. La permuta prevede invece  il trasferimento di questi usi civici in un altro terreno comunale di 17 ettari.

«È bene precisare - sottolinea il sindaco Piero Casula-  che questo atto interessa tutta la comunità, con ricadute positive su chi intende vendere, valorizzare, riqualificare la propria abitazione che insiste sui terreni interesati». A tal riguardo il primo cittadino fa anche degli esempi concreti per evidenziare l’importanza della delibera, attesa da almeno 80 anni. «Potranno  essere stipulati atti di compravendita – afferma Casula- ma anche usufruire delle agevolazioni del superbonus 110%. Stiamo parlando dunque di un problema che interessa tutti, senza distinzione di appartenenza».

Ma come si è arrivati tecnicamente a questo momento così importante per la città del Temo? «Tutto l’iter - affermano dal settore del Comune - è stato compiuto nel rispetto di quanto prevedono le Leggi e direttive ed in particolare con la legge regionale L.108/2021. In questo modo viene dato  alle regioni il potere di autorizzare i trasferimenti di diritti di uso civico e permute, non prima però  dell’approvazione  della  delibera d a parte del Consiglio Comunale, dove sono riportati tutti gli aspetti richiesti dalle direttive».

Inutile sottolineare come se non  si fosse trovato un accordo sul come procedere, i tempi della burocrazia potevano essere allungati a discapito dei cittadini. Insomma, altri rinvii  della votazione avrebbero determinato ulteriori ritardi. Ora invece, dopo l’approvazione del piano dei trasferimenti, potrà seguire il piano di valorizzazione. 

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