Il PAI (piano di assetto idrogeologico) è un’ingiusta prigione che chiude i sogni di sviluppo di Bosa.

Il sindaco Luigi Mastino, con un’articolata nota trasmessa a tutti gli enti interessati ed alla Giunta regionale ne chiede la revisione: "circa il sessanta per cento del territorio urbano è assoggettato al vincolo assoluto come zona di alta pericolosità idraulica – spiega il primo cittadino – tutto questo preclude conseguentemente la possibilità di valorizzazione e di un uso funzionale di gran parte del patrimonio edilizio urbano e non".

Luigi Mastino chiede l’apertura di un tavolo di concertazione finalizzato alla revisione del vincolo: "Se non si muta l’attuale situazione, non essendovi nel territorio possibilità per un nuovo ed alternativo sviluppo urbanistico, si profila uno scenario drammatico: quello di una città e del suo territorio destinati inesorabilmente ad un irreversibile processo regressivo.

Ne gli amministratori regionali, ne gli amministratori comunali e meno che i cittadini bosani e tutti i sardi possono accettare passivamente questa prospettiva".
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