Dopo la pioggia di avvisi di pagamento che il Comune invia ai contribuenti, giungendo a provvedimenti estremi, fino all’ipoteca o al fermo amministrativo dei messi, il malumore dei cittadini si sviluppa e si organizza.

Un gruppo di operatori turistici e commerciali, dopo aver condiviso sui social network critiche alle modalità dell’azione di recupero del Comune, si incontrerà per esaminare quali iniziative assumere: e v’è chi pensa perfino ad esternare la protesta con una clamorosa serrata delle attività, limitata ad alcune ore.

"Ne stiamo parlando – dicono (per ora senza esporsi con una dichiarazione ufficiale) – Ma è il momento di far capire quali sono le nostre reali condizioni".

Chi parla ha avuto nei giorni scorsi una richiesta di pagamento da parte di Abbanoa per oltre 34 mila euro: "subiamo un calo nell’attività per la crisi nei voli provocata dalla fuga di Ryanair, lavoriamo per pagare tasse: ciò che vorremmo è un Comune che ci capisse, non che ci desse il colpo di grazia. Ci vedremo nei prossimi giorni per decidere cosa fare".

La vice Sindaco Maura Cossu invita tutti alla calma: "Io sono disposta ad incontrare ed ascoltare tutti coloro che hanno motivo di esternare una situazione di difficoltà. Lo faccio tutti i lunedì pomeriggio, quando incontro i cittadini che hanno problemi con Abbanoa e lo posso fare anche per coloro che hanno difficoltà con le tasse comunali. Certamente, non dirò mai loro che non devono pagare: ma laddove ci sono le condizioni ed esistono le possibilità, una soluzione può sempre essere trovata".

Maura Cossu spiega: "non serve andare al muro contro muro: il dialogo fra istituzioni e cittadino è fondamentale. Ma le tasse comunali si devono pagare: noi ascoltiamo tutti ma questo è un principio non derogabile".
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