È iniziato il conto alla rovescia anche per il lungoCarrasegare Osincu”, uno degli  appuntamenti più attesi dell’intera provincia per la sua singolarità: è in programma dal 9 al 25 febbraio. Un carnevale “anarchicamente organizzato”, come lo definiscono i bosani, che si festeggia comunicando la propria partecipazione tingendosi il viso di nero e “girandosi sa giacchetta”.

«È un  evento unico al mondo perché non ondeggia fra le mode, ma conserva la caratteristica di umanità, vita e orgoglio di una comunità - afferma Angelo Masala, cultore delle tradizioni locali -. Momento in cui tutti possono ribellarsi soprattutto attraverso lo stile canzonatorio, con  il popolo che  può soverchiare le gerarchie, attraverso “sas cantones de carrasegare”, formulate con  ironia e sarcastico stile. Canzoni – aggiunge - dove si raccontano i fatti più clamorosi dell’anno. E spesso si dileggiano, senza nessun rispetto fatti e persone».

Il sindaco Piero Casula mette in luce gli aspetti più profondi del carnevale di Bosa. «Ha la capacità di innovarsi rispettando la tradizione. È allegorico per eccellenza, con  qualsiasi mascherata che fa essere  protagonisti  gli stessi spettatori, i quali  diventano  parte attiva e persone da prendere in giro,  compreso il sindaco. Altra peculiarità – fa notare Casula -  è che giovedì grasso viene festeggiato con una settimana di anticipo».  

Ecco allora  “Gioggia e Laldaggiolu”, in programma giovedì 9 febbraio dalla mattina e che rappresenta l’avvio del nutrito calendario predisposto da Comune, Pro loco,  operatori locali e  dall’associazione Karrasegare Osinku presieduta da Annamaria Obinu. «Carnevale si apre con  una sfilata di maschere tipiche bosane – afferma la presidente - nella quale sono coinvolte le scuole cittadine per far sì che la tradizione si tramandi e si insegni la ricerca dell’antica maschera Laldaggiolu. Si prosegue il 16 di Giogia de carrasegare con  la sfilata di maschere e carri che vedrà protagonisti gli studenti. Sabato 18 febbraio è la volta di zipline in maschera per provare l’ebbrezza di un volo su fiume Temo, mentre nella serata ci sarà cantine in maschera con un percorso enogastronomico e la  degustazione dei piatti e vini tipici della tradizione locale».

E ancora domenica 19 febbraio "Mascheratemo", la sfilata accompagnata dalla flotta del circolo Sannio. Lunedì 20 febbraio “Sfilabosa carrasegare” con il  concorso a premi per le migliori maschere. Martedì 21 febbraio è in programma invece S'attittidu: «Si piange per il carnevale che parte – spiega Annamaria Obinu - , andando in giro  per la città interamente vestiti di nero, con la  tradizionale maschera bosana alla ricerca de "un ticchirigheddu ‘e latte. La  giornata si conclude con una vestizione interamente di bianco in cui si cerca il giolzi». 

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