Successo per la prima edizione del Festival della Vernaccia, andato in scena nel centro storico di Baratili San Pietro, un evento promosso dal Comune in collaborazione con il Gal Sinis, l'Eco Museo della Vernaccia di Oristano, il consorzio della Vernaccia e l'organizzazione dell'Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e dello Spettacolo.

«Il messaggio è semplice»,  afferma il sindaco  Alberto Pippia, «ma complesso allo stesso tempo. Degustando la Vernaccia i turisti e i visitatori non stanno solo sorseggiando un vino, per quanto meravigliosamente unico, ma stanno intraprendendo un viaggio millenario alla scoperta di un territorio eccezionalmente ricco di storia, tradizioni e cultura. Un viaggio nella bellezza».

Il sindaco ha inoltre sottolineato l'importanza della collaborazione tra aziende, piccoli produttori, enti locali e altre realtà del territorio. «Crediamo che solo attraverso una sinergia tra tutte le risorse del territorio possa svilupparsi un percorso di crescita condivisa»,  ha aggiunto Pippia, evidenziando il fondamentale ruolo del GAL Sinis nel promuovere altre eccellenze locali come la bottarga di Cabras, l'olio di Riola e l'artigianato di San Vero. Ieri nell’area dell’Ex Cantina Madau è stato inaugurato anche il murale realizzato dall'artista Nicholas Bembo, destinato a diventare un simbolo artistico del paese.

«Nel nostro evento abbiamo inteso coniugare le degustazioni con la presenza di artisti legati alla tradizione musicale sarda, ma, come per la promozione del vino, abbiamo pensato di farlo investendo del compito artisti capaci di rivisitare in chiave moderna le tipicità e le peculiarità della nostra tradizione musicale ed artistica –dice ancora  Pippia - anche nella realizzazione dei murales, attraverso il progetto Vernaccia, abbiamo lasciato campo libero agli artisti affinché si sentissero liberi di interpretare la Vernaccia, e il suo legame con Baratili e il territorio, secondo la loro visione ed il loro estro e di conseguenza restituissero attraverso le immagini sensazioni ed emozioni uniche e differenti, certamente non facili da interpretare a primo impatto, ma che lasciano il segno nell'osservatore attento. Con lo stesso spirito abbiamo intrapreso, attraverso la partecipazione di chef e giornalisti di settore, un percorso di riscoperta e valorizzazione della Vernaccia anche dal punto di vista gastronomico».

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