Baratili San Pietro: petizione non trasferire i piccoli studenti a Riola Sardo. Poi il Comune fa marcia indietro
La contrarità dei genitori di 63 alunni ha spinto il Comune e fare dietrofrontPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
“Raccolta firme contro la chiusura della scuola” e “Comitato spontaneo per il diritto alla studio”. È ciò che si leggeva sopra i fogli sistemati sulle sedie che ospitavano i genitori che firmavano la loro contrarietà alla chiusura della scuola primaria di Baratili San Pietro. L'iniziativa è stata promossa da un comitato spontaneo di genitori e cittadini per chiedere al Comune di non trasferire i 63 piccoli studenti nell’Istituto di Riola Sardo e quelli della scuola secondaria di Riola a Baratili.
Proposta che gli stessi amministratori avrebbero dovuto portare, il 7 novembre, alla conferenza provinciale. Tutto questo in vista di un futuro incerto dell’Istituto a causa delle poche nascite. Idea però che le famiglie non hanno gradito. Sempre oggi però, a fine mattinata, il Comune ha fatto retromarcia ritirando la proposta di accordo tra le due scuole.
Il vice sindaco Giannantonio Madau: «Resta fermo il proposito di proseguire il dialogo con i genitori per il bene della nostra scuola, ma visto il loro disaccordo abbiamo già inviato alla provincia la missiva di recesso con la quale si chiedeva il passaggio della scuola dall’Istituto di San Vero Milis a quello di Cabras, del quale fa parte anche Riola, e la fusione tra gli ordini scolastici».
La documentazione è stata inviata anche all’ufficio scolastico provinciale. Madau spiega perché il Comune stava intraprendendo la via del trasferimento: «Avevamo sul piatto due ipotesi, o ragionare sugli iscritti attuali senza dimenticare che tanti arrivano da Zeddiani, oppure pensare ad un accordo con Riola. Questo per evitare, in un futuro, la chiusura perlomeno di un ordine scolastico in entrambi i comuni. Il nostro errore è stato quello di formulare la proposta da presentare alla provincia prima di convocare i genitori».