Qui il ciclone Cleopatra non è  fortunatamente passato e non si sono mai  registrate   particolari  problematiche per fenomeni alluvionali,  frane o smottamenti,  ma l'allerta risulta comunque costante. Sulle questioni idrogeologiche non si scherza e le  amministrazioni  comunali dei nove comuni del Guilcier ( Abbasanta, Aidomaggiore, Boroneddu, Ghilarza, Norbello, Paulilatino, Sedilo. Soddì, Tadasuni) , sembrano  davvero prestare massima attenzione e si dichiarano  pronte a mettere in moto tutti gli strumenti necessari che la legge prevede in caso di calamità naturale. Anche i piani  comunali sul rischio idrogeologico sono tutti noti ed in possesso della direzione regionale della Protezione civile.

Il vice sindaco di Paulilatino Serafino Oppo mette in evidenza come il suo Comune non rientra tra quelli a  rischio individuati dalla Regione.

"Siamo chiamati comunque- afferma Oppo-  a  predisporre un monitoraggio sulla presenza nel territorio di canali e simili che stiamo ultimando di preparare per inviarlo alla  stessa Regione”.  Certo è che anche in questo territorio, definito a basso rischio di disastro  idrogeologico,  si avverte la necessità di urgenti manutenzioni e messa in sicurezza, superando anche oggettive difficoltà di legge in merito a  pulizie dei reticoli idrografici, a tutela del territorio e dei centri abitati .  Di questa esigenza se ne fa interprete il sindaco di Sedilo Salvatore Pes.  “Esistono alcune situazioni da risolvere   in corrispondenza del Flumineddu e del Tirso,  dove a abbiamo il rischio di esondazione di alcune aree, causato soprattutto dalla scarsissima pulizia degli alvei, in virtù di quella che definisco la   mania di salvaguardare  tutto e questo causa delle vere e proprie  foreste.  Ed allora  in certi  periodi dell’ anno si  creano  delle esondazioni”. 

Così come in tanti altri Comuni di questo territorio, anche ad Abbasanta  si lavora sodo per la prevenzione. Il vice sindaco di Giuseppe Congiu, assessore all’agricoltura ed espertissimo di queste  problematiche,  evidenzia un  aspetto da non trascurare, quello dei canali tombati. “ Ad Abbasanta ne è presente uno che sfocia nella vallata di  Chenale- sottolinea Congiu-. Stiamo lavorando alla realizzazione di  un bacino di cosiddetta laminazione, che avrà l’importante  funzione di rallentare una eventuale ondata di piena. Abbiamo a disposizione le risorse sufficienti per  consentirci  di costruire un’opera  necessaria al fine  di non correre alcun rischio.  Sorgerà vicino all’ecocentro in localita “Osodeo”. E sempre in tema di canali- conclude il vice sindaco- abbiamo una   convenzione in essere con la compagnia  barracellare per un certosino  controllo  dei canali. Ed ancora, insieme a  Forestats abbiamo avuto la possibilità di pulire l’ alveo fluviale in località “Corrigas”. 

Ma quali operativamente le azioni da mettere in campo  nel caso di fenomeni  idrogeologici o alluvione? Una recente  esercitazione nel territorio,   ha permesso di “provare” il livello di organizzazione  dei diversi soggetti interessati agli interventi: vigili del fuoco,  gruppi speciali di carabinieri, polizia e forestali. Non è  apparso inosservato il posizionamento una struttura con enormi  tende da campo per i soccorsi alla popolazione  realizzata  dalla  Croce Rossa Italiana nell’area del campo base dei vigili del fuoco di  Abbasanta. Non da meno le strutture del  servizio sanitario regionale,  intervenuto con autoambulanze,  supporto sanitario e assistenza simulata nei vari scenari. Le squadre in campo, hanno verificato invece la stabilità strutturale delle abitazioni lesionate, al fine di poter far rientrare le persone nelle proprie case. Per quanto riguarda un evento alluvionale, il comando Vigili del fuoco di Oristano, ha iniziato a gestire le prime richieste di soccorso, inviando le squadre di pronto intervento in assetto fluviale. 

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