«Non abbiamo capito la risposta che è stata letta dal sindaco in Consiglio comunale, ecco perchè abbiamo deciso di fare accesso agli atti. Noi non molliamo. Dire che è stato un errore di comunicazione non vuol dire nulla».

Chi parla è Cristina Sesselego, capogruppo della minoranza del Comune di Baratili San Pietro. Ciò che ancora fa discutere è il murale che tempo fa il Comune aveva commissionato ad un artista locale in via Vivaldi, in una parete di un'abitazione privata. La realizzazione è stata poi però interrotta e la minoranza, formata dai consiglieri Cristina Sesselego, Flavia Betzu, Antonello Mura e Alberto Murru, aveva presentato un’interrogazione. I consiglieri chiedevano al sindaco, con la delega ai Lavori Pubblici, se i proprietari dello stabile interessato dal murale avessero dato formale autorizzazione all’esecuzione dello stesso, ma anche in che data e con quale numero di protocollo gli uffici comunali avevano avanzato la proposta. E con quale determina dell’Ufficio Tecnico era stato dato incarico all’artista per l’esecuzione del murale e a quanto ammontava la somma totale della prestazione ed eventuali spese. E  se l’assessorato, tramite gli uffici, avesse rispettato o meno la normativa urbanistica. La risposta è arrivata in Consiglio. Il sindaco Alberto Pippia ha spiegato che l'artista Giorgio Casu ha iniziato l’opera per errore, ancora prima che il Comune avesse tutte le autorizzazioni, tra cui il Parere dell’Ufficio di tutela del Paesaggio.

«Il 4 novembre l’artista, per un mero difetto di comunicazione, iniziava il lavoro sulla parete prevista - ha detto Pippia - La mattina del 5 il responsabile dell'Ufficio tecnico intimò che i lavori venissero interrotti. In attesa però del parere, l’artista si è reso disponibile a realizzare l'opera alle stesse condizioni del preventivo già fornito (9mila euro) su un'altra parete. E in caso di esito favorevole della pratica autorizzativa a concludere il murale in via Vivaldi a titolo gratuito». Ma non solo. C’è infatti il rischio che gli amministratori sborsino di tasca loro.

«In caso di esito negativo alla sanatoria e prosecuzione del murale - ha detto Pippia - il costo di ripristino della tinteggiatura originale verrà sostenuto dagli amministratori, escludendo qualsiasi esborso aggiuntivo di denaro pubblico». 

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