Stava male da tempo. Il gonfiore all’addome stava diventando insopportabile. La donna, meno di 50 anni, pensava a problemi dell’apparato digerente. Niente di più drammaticamente sbagliato. La diagnostica è stata impietosa: tumore maligno ovarico da sette chili e mezzo, una voluminosa massa addominale «con effetti di compressione tali da inficiare sia la qualità sia l’aspettativa di vita», dirà il bollettino medico.

La paziente, di un paese della Baronia, non lo sapeva. Ha scoperto tutto quando ha deciso di sottoporsi a una visita accurata. Ha preso contatti con l’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei. I chirurghi che fanno capo al primario Gian Pietro Gusai hanno avviato l’iter diagnostico terapeutico che, dopo gli accertamenti clinico-strumentali, ha indicato una via obbligata: quella della sala operatoria.

L’intervento chirurgico – eseguito in équipe multidisciplinare con gli specialisti del reparto di Ginecologia diretto da Marco Dei – ha permesso l’asportazione della massa neoplastica (impressionante) con metodica “no touch”, delle ovaie, delle tube uterine e dell’omento. Con linfadenectomia inter aorto cavale e interliaco femorale.

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