Massimo Cannas è ormai l'ex sindaco di Tortolì. La comunità è senza guida amministrativa dalle 13.23 di oggi, quando il notaio Gianluigi Cornaglia ha depositato le deleghe firmate dai nove consiglieri dimissionari. Compresa quella di Irene Murru, la consigliere di opposizione che si trova in Germania per qualche giorno. Ha firmato la delega in uno studio notarile tedesco che poi l’ha inviata al collega di Tortolì.

Quando il professionista è entrato in Comune dirigendosi all'ufficio Protocollo era in corso la prima riunione della nuova Giunta. Che è nata e morta nel giro di 24 ore. Se non è record poco ci manca. Il sindaco non ha potuto far altro che prenderne atto. «Prendo atto di ciò che è avvenuto - ha detto - ma non immaginavo questo tipo di soluzione. La accetto, fa parte delle regole della democrazia. Mi auguro che chi arriverà dopo di me possa sempre lavorare seriamente nell’interesse della comunità».

Nel tardo pomeriggio di oggi i quattro dissidenti di maggioranza - Walter Cattari, Lara Depau, Carlo Marcia e Bonaria Murreli - hanno spiegato alla popolazione i motivi che hanno animato la loro decisione, accusando Cannas di essere stato troppo accentratore. «Abbiamo deciso di prendere questa decisione come gesto di disapprovazione nei confronti della gestione attuale del sindaco Cannas, che a nostro avviso non tutela adeguatamente la comunità e non rappresenta più gli intenti del patto virtualmente sottoscritto con i cittadini nel 2019». 

Nello specifico, i quattro hanno evidenziato come «il sindaco abbia concentrato eccessivamente molte deleghe sulla sua persona, come la presidenza del Consiglio comunale, la rappresentanza al Consorzio industriale, all’Unione dei Comuni del Nord Ogliastra, mettendo in pratica un concetto di collegialità molto personale e poco condiviso». Per compensare la revoca degli incarichi assessoriali, Cannas aveva affidato deleghe specifiche a Cattari (Urbanistica), Depau (Sport e Unione dei Comuni) e Marcia (Consorzio industriale). Ma non è bastato per distoglierli dal loro intento insieme a Murreli. «Queste cariche sono state messe solo oggi a disposizione degli "esclusi", quale contropartita per un grave atto di sfiducia e non frutto di accordi elettorali come da lui dichiarato. A un anno e mezzo dalla fine del mandato, gli uffici comunali versano in uno stato di disagio organizzativo senza precedenti, sempre a causa del "modus operandi" del sindaco che, fino a oggi, ha preferito temporeggiare anziché sbloccare pratiche e nomine. Più volte abbiamo segnalato quanto fosse prioritaria la riorganizzazione degli uffici finanziario/bilancio, degli affari generali e dell’ambiente, oltre all'avvio dei cantieri già finanziati, e la continuità dell’assistenza alle fasce deboli e al sistema scolastico (solo per citare le emergenze più impellenti), costantemente oggetto di ripensamenti e rimandi immotivati. Il sindaco ha lasciato inascoltate le nostre sollecitazioni per troppo tempo, permettendo che troppi atti nevralgici per la corretta amministrazione della città giacessero sul suo tavolo in attesa di "tempi migliori"», dichiarano ex assessori.

In questo contesto, i quattro dissidenti hanno deciso di dimettersi insieme ai consiglieri di minoranza (Marcello Ladu, Mimmo Lerede, Severina Mascia, Irene Murru e Vincenzo Nieddu) e di sfiduciare Cannas perché non condividono più «la sua leadership» e non sono più disposti a «lavorare con lui». Hanno infine sottolineato la loro volontà di continuare a servire la comunità, ma ritenendo che questo non sia possibile sotto la guida del sindaco attuale hanno evidenziato la necessità di andare a nuove elezioni.

Per l'opposizione è intervenuto Mimmo Lerede che, a novembre 2013, subì la stessa sorte oggi toccata a Cannas, che nella circostanza fu uno dei dissidenti che contribuì alla caduta del sindaco anestesista. «Cannas ha dimostrato totale incapacità amministrativa. In questi nove anni si è rivelato inconcludente sotto tutti i profili, bloccando qualsiasi tipo di iniziativa. Tortolì langue e per fortuna alcuni suoi colleghi di maggioranza hanno avuto una ripresa d’orgoglio oltre a un senso di appartenenza per mettere fine a un’agonia a cui, purtroppo, Tortolì è stata portata».

Ora l’ente attende la nomina di un commissario straordinario, che resterà in carica fino all’indizione delle prossime elezioni comunali, previste a primavera, nella finestra tra il 15 aprile e il 15 giugno. Sarà nominato dall’assessorato regionale degli Enti locali.

© Riproduzione riservata