"Rocce rosse & blues" sperava di tornare a casa, davanti agli scogli di porfido testimoni muti di concerti leggendari: sul palco David Bowie, BB King e tutto quanto in quel piazzale aveva fatto grande musica.

A fine maggio il Comune di Tortolì aveva deciso (con delibera) di concedere l'area concerti alla cooperativa organizzatrice dello storica manifestazione dal 22 luglio al 6 agosto.

Tutto nero su bianco, col sigillo dell'autorità. Poi, complici mancati accordi e incomprensioni, l'intesa è saltata. Così ieri mattina il patron Tito Loi ha annunciato che Rocce rosse & blues quest'anno traslocherà ancora, stavolta a Cardedu.

Loi imputa il trasloco forzato di Rocce Rosse a Pierpaolo Cualbu, giovane imprenditore di Girasole la cui famiglia è proprietaria del dancing Arabax, sempre nel piazzale degli Scogli rossi. «Dispiace prendere atto che, nonostante la grande disponibilità dell'amministrazione comunale (del sindaco e della consigliera Loredana Secci), non ci sia stato modo di venire a capo di un problema che ha assunto tonalità kafkiane, surreali, recitate da piccoli uomini pavidi che credono di poter recitare un controllo, del tutto arbitrario, del territorio».

Pierpaolo Cualbu rispedisce al mittente ogni accusa. E precisa: «Gli accordi in itinere tra me e Tito Loi riguardavano un'eventuale collaborazione per la produzione. Questa storia delle date mi giunge del tutto nuova. E non capisco - aggiunge l'imprenditore - perché se la prenda con me visto che a organizzare la rassegna Red Valley non sono io ma un'associazione».
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