Lorenzo Farci temeva Shahid Masih, il pachistano che ha ucciso il fratello Mirko e infierito sulla madre Paola Piras con decine di coltellate lasciandola in fin di vita a Tortolì in Ogliastra, l'11 maggio 2021.

Tanto che insieme al fratello avevano adottato alcuni accorgimenti per tutelare la loro madre soprattutto dopo che lei aveva denunciato il suo compagno, il quale non si rassegnava alla conclusione della relazione sentimentale. Il giovane di 24 anni, trapiantato a Milano per lavoro, ha testimoniato ieri mattina davanti ai giudici della Corte d’Assise di Cagliari raccontando la difficile convivenza di quell’uomo nell’ambito familiare.

Lorenzo Farci, che si è costituito parte civile insieme ad altri componenti della famiglia, ha risposto alle domande del suo avvocato di fiducia, Marcello Caddori, nel corso dell’udienza in cui il presidente della Corte, Giovanni Massidda, ha dichiarato chiusa l’istruttoria dibattimentale e fissato al primo febbraio la discussione di tutte le parti. La stessa Corte non ha disposto la perizia psichiatrica di Shahid Masih, 30 anni, presente in Aula, come richiesto dal suo legale, Federico Delitala. 

La Corte ha sentito anche lo psichiatra Antonio Canu che ha sottoposto a una visita specialistica in carcere il presunto killer. Avrebbe riscontrato un disturbo della personalità paranoide ma la Corte non ha disposto la perizia psichiatrica. Paola Piras, rimasta in coma per mesi a seguito delle 17 coltellate inferte da Shahid, non era presente in aula, c’era invece l’imputato. La donna e i familiari della giovane vittima si sono costituiti parte civile con gli avvocati Marcello Caddori, Paolo Pilia, Maurizio Corda e Maurizio Mereu.  

© Riproduzione riservata