La gioia per la nascita di un bimbo stava per trasformarsi nella più dolorosa delle tragedie. Solo la professionalità dei medici del Nostra Signora della Mercede di Lanusei ha evitato la morte di Simona Demurtas, 40 anni vicesindaco di Jerzu, e del suo piccolo. I miracoli accadono. Anche nei presidi di periferia a perenne rischio chiusura.

Il 22 marzo Simona Demurtas avverte le prime contrazioni regolari. Ha di fronte un’alternativa. Andare subito a Cagliari o recarsi prima a Lanusei dove aveva già un tracciato programmato e partire poi per il capoluogo. Demurtas opta per la seconda possibilità. All’ospedale lanuseino la situazione precipita. Dal tracciato il ginecologo nota importanti decelerazioni nel battito cardiaco del bambino.

Simona inizia ad avere dolori atroci ed emorragie. I medici valutano un cesareo di urgenza perché c’è una lacerazione della placenta. «E così nel reparto di ostetricia e ginecologia dove da oltre un anno non nasce nessuno, sono costretti a farmi partorire per salvarci – racconta Demurtas – io e Giuseppe Francesco dobbiamo la vita alla prontezza e alla preparazione del reparto».

Demurtas durante la gravidanza aveva espresso più volte preoccupazione per i rischi legati a un parto troppo lontano dall’Ogliastra. «Se mi fossi messa in viaggio per Cagliari avrebbero parlato della morte di un bimbo mai nato, di Angelica, mia figlia, che si sarebbe ritrovata orfana a 3 anni, e di Antonio, mio marito, che invece di essere un padre felice, sarebbe stato vedovo».

Francesca Lai

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