La Opel Corsa di Sandro Arzu è stata ritrovata lungo una striscia parafuoco sul Monte Idolo, ad Arzana, con il montante crivellato di colpi d'arma da fuoco. All’interno anche tracce di sangue.

A rinvenire l'utilitaria grigia sono stati gli agenti del commissariato di polizia di Lanusei. 

Proseguono le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Lanusei coordinati dalla procuratrice facente funzioni di Lanusei, Giovanna Morra. In corso i rilievi sia sui colpi d'arma da fuoco che sulle tracce ematiche.

Il pregiudicato 54enne manca all’appello dalla sera di mercoledì 8 marzo, quando non ha più fatto rientro nella sua abitazione come faceva di solito, alimentando così la preoccupazione dei familiari.

A segnalarne la scomparsa ai carabinieri di Lanusei era stata la sorella.

Un passato tormentato quello di Arzu, tra condanne, maxi confische di beni e un tentato omicidio a cui è scampato un anno e mezzo fa. Il 14 settembre 2021 un sicario aveva cercato di ucciderlo nelle campagne del paese, il 54enne fu ferito solo di striscio.

Il pregiudicato era sottoposto all’obbligo di soggiorno ad Arzana. Il 15 gennaio 2021 era stato condannato perché ritenuto a capo di un’organizzazione di 23 persone finalizzata al traffico di droga, condanna ancora non passata in giudicato. In passato, assieme al fratello Luca, fu arrestato con l’accusa di aver ucciso nel 1993 Bruno Ferrai, un compaesano che i due fratelli ritenevano responsabile dell’omicidio del padre Pietro.

A luglio 2018 invece i militari del Ros gli avevano confiscato beni per un valore complessivo di 850mila euro: un’abitazione con annesso garage a Senorbì, una polizza assicurativa, un’auto e un’ingente somma di denaro.

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