Nessun malore, è morto per annegamento il bimbo romano di sei anni che ha perso la vita sabato sera intorno alle 18 nella piscina del resort Cala Luas, a Cardedu, dove era in vacanza con i genitori e la sorellina.

Lo rivela l’autopsia disposta dalla Pm di Lanusei Giovanna Morra - che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti - ed effettuata dal medico legale Roberto Demontis.

L'esame esclude un malore del bambino come causa dell'annegamento: non sono stati riscontrati segni di malformazioni ad organi vitali, ma per la conferma il medico legale ha chiesto 90 giorni di tempo per completare l'analisi istologica.

Più probabile che il piccolo, mentre nuotava con maschera e boccaglio, abbia cominciato a ingerire acqua e non sia riuscito a reagire. Sono bastati pochi minuti affinché l’acqua passasse ai polmoni decretandone la morte.

L'intervento di rianimazione, tentato a lungo dal bagnino della struttura prima e dal personale medico del 118 poi, purtroppo è stato inutile.

Le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Jerzu, che hanno già raccolto varie testimonianze, continueranno nei prossimi giorni per accertare eventuali responsabilità. 

Conclusa l’autopsia, la pm ha disposto la restituzione della salma del piccolo ai genitori, che ora torneranno a Roma per i funerali.

(Unioneonline/L)

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