Il blitz doveva restare segreto, come da ordini superiori. Le informazioni blindate in una comunicazione dell’ultim’ora, nemmeno 24 ore prima dell’arrivo della carovana regionale nel cuore delle foreste malate d’Ogliastra.

La «diffusione delle notizie» contenute nella missiva è dichiarata esplicitamente «proibita» e chi se ne fosse reso responsabile si sarebbe esposto «alle  relative conseguenze». Come se in ballo ci fossero ragioni di Stato o segreti per pochi intimi. In realtà l’oggetto della “riservata” del Palazzo, qui, a ridosso dell’appuntamento mattutino nella terra dei Tacchi, lo conoscono tutti: un sopralluogo congiunto, «presso i sistemi forestali dell'Ogliastra interessati dal fenomeno del disseccamento, al quale prenderanno parte Agris, Corpo Forestale di Valutazione Ambientale, l’Università di Sassari e Forestas».

Ieri tutti a Villagrande Strisaili, per cercare di capire cosa sta ammazzando i boschi della Sardegna, diventati bruno-giallastri. Un fenomeno in atto da tempo. E ora questi interventi: tardivi. 

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