Effettuare una visita specialistica senza dover percorrere centinaia di chilometri è diventato impossibile. Al Cup concendono poche possibilità, anche per i pazienti con patologie gravi. Tutto esaurito per il 2023, mentre la situazione non migliora neanche se si dovesse aspettare al prossimo anno. Non si intravedono novità di prospettiva, ma si va avanti solo con soluzioni tampone.

A denunciarlo, per l'ennesima volta, è il comitato per la tutela della salute del Marghine, che per il 15 giugno ha programmato una giornata di lotta, con una assemblea pubblica che si terrà nel centro dei servizi culturali (ex caserme Mura) a Macomer. Il Comitato chiama alla mobilitazione i sindaci del territorio, i cittadini, i sindacati e le varie associazioni.

«Quella del 15 è una importante giornata di lotta - dice il coordinatore del Comitato, Francesco Nieddu - dobbiamo partecipare numerosi, per far sentire la nostra voce a Cagliari, ma anche per partecipare compatti alla manifestazione regionale in programma per il 24 giugno a Cagliari. Finora al nostro distretto sono arrivate soluzioni tampone. Vogliamo invece soluzioni definitive ed efficaci».

Il Comitato denuncia una situazione drammatica. «Per quanto riguarda le visite specialistiche, diventate impossibili, c'è sicuramente un problema di cattiva gestione e anche scarsa comunicazione tra il Cup locale e quello regionale. Per l'ospedale di Comunità e le comunità di base, dobbiamo ragionare come vanno costruite. I sindaci, per questo, devono svolgere un ruolo di primo piano, assieme ai cittadini».

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