Manto disasastrato, opera quasi impercorribile. La Cossatzu-Tascusì è la strada più alta della Sardegna.  Chiusa per decenni anche in seguito ad un inchiesta giudiziaria, nel 2020 è stata dissequestrata. Costruita alle pendici del Gennargentu fra Aritzo e Desulo, è da sempre un crocevia essenziale per trasporti e commercio. O dovrebbe esserlo.  

Ora si riaccende una speranza, con l’annuncio dell’accordo per la progettazione del rifacimento.  Ma  lo scetticismo resta. Nonostante siano stati eseguiti alcuni lavori di manutenzione straordinaria da parte della Provincia di Nuoro nei mesi scorsi. 

«A mio parere», spiega il vicesindaco di Aritzo, Gianluca Moro, «il percorso della strada era migliore in origine: bastava poco per renderla più efficiente senza andare a sventare completamente la montagna. Ora la strada è nuovamente in condizioni carenti».  

Continua Moro: «Nonostante l’intervento svolto in estate, le recenti piogge hanno nuovamente creato buche e pantani. Facendola degradare continuamente. Col tracciato ripristinato si arriverebbe a Nuoro in meno di un’ora».  

Così Maria Luisa Casula, imprenditrice turistica a Desulo: «Rispetto a prima, ora è maggiormente agibile. In tanti si lamentavano perché restavano incastrati percorrendola, fra una serie di innumerevoli disagi». 

Fiduciosi gli imprenditori turistici, convinti fin dalla prima ora sull’importanza dell’opera: «Si tratta di un tracciato  essenziale», spiega Sebastiano Frongia, del ristorante “Is Cubas” a Tascusì, «non solo per la montagna ma per tutto il territorio. Speriamo che a breve ci sia la gara d’appalto e inizino i lavori». 

Gli fa eco Bachis Cadau, titolare del “Barbagia Ospitale”: «È importante perché il deflusso della montagna contribuisce a portare dei clienti nei nostri locali. Dimezzando i tempi di arrivo. È essenziale anche per i viaggi verso l’ospedale di Nuoro. Un capoluogo importante passa anche attraverso i suoi collegamenti con i centri periferici». 

E sulle mobilitazioni dei cittadini il sindaco di Desulo Gian Cristian Melis ribadisce: «Le proteste di imprenditori e popolazione sono ampiamente giustificate. Li invito a continuare a credere nella montagna, ma esorto regione e Provincia e lo Stato ad investire in queste zone». 

Nel frattempo, proprio a Desulo si attende per mercoledì 20 la firma della convenzione fra regione provincia: sul piatto 6 milioni e 232 mila euro. La Barbagia aspetta fiduciosa l’avvio dei cantieri.

«Si sa», conclude Cadau, «nei periodi elettorali si asfalta. Ma fa parte di quella democrazia che serve ad accelerare i periodi di competizione». 

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