Non sarà sciopero, ma il malcontento e la protesta dilagano. I lavoratori del settore autotrasporto e della logistica della Cgil, infatti, sono sul piede di guerra, a seguito dell'incidente verificatosi stamattina sulla 131, in cui è morto un camionista, Filippo Ionta, di Roma, esperto autista e padre di famiglia.

I lavoratori denunciano la grave situazione delle strade, attraverso un documento firmato dal loro leader, Arnaldo Boeddu, segretario della Filt- Cgil Sardegna. «Il settore dell’autotrasporto e della logistica della Filt Cgil – si legge nella nota - composto da autisti, corrieri e da chi ogni giorno è coinvolto nelle operazioni di carico e scarico delle merci è profondamente scosso da questa ennesima morte che si verifica mentre un collega è al lavoro. C’è una fortissima indignazione che è indescrivibile».

«I lavoratori - aggiunge Boeddu - non chiedono di proclamare uno sciopero, così come quando avvengono questi drammatici incidenti e per sollevare il problema della salute dei lavoratori e dello stato pietoso in cui versano le strade anche nella nostra isola. I lavoratori ci chiedono di imporre alle istituzioni di farsi carico del problema, di verificare tutti i cantieri, di far rispettare le norme sulla sicurezza e di mettere in piedi una task force per cercare di azzerare gli incidenti. Non c’è giorno in cui non vediamo addetti allo sfalcio dell’erba nelle cunette che avvertiamo all’ultimo momento a causa di gare assegnate al massimo ribasso». Arnaldo Boeddu conclude: «A pagarne le conseguenze oggi è un autista, un ragazzo, un padre di 48 anni. Domani, se non ci si siede ad un tavolo di confronto in cui vengono esaminate tutte le criticità, a chi potrebbe toccare?». 

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