Quattro mesi senza lo stipendio, senza contributi previdenziali e senza una prospettiva futura, visto che l'impianto per il trattamento dei rifiuti di mezza Sardegna resta ancora fermo e nulla si sa quando potrà essere avviato. È il dramma di una trentina di lavoratori della Tossilo Spa, la società, emanazione del consorzio industriale, incaricata di gestire gli impianti.

A nulla è servito il coinvolgimento del Prefetto di Nuoro e le promesse fatte dai vari assessori regionali. «Abbiamo creduto alle parole e con rispetto e speranza abbiamo atteso fatti e risposte - scrivono in un documento gli operai - ma, ad oggi, nulla è cambiato e la pazienza è finita».

Per protesta i lavoratori hanno sospeso ogni attività, perché arrivare al posto di lavoro comporta spese, con conseguenze immaginabili.

«Affideremo le nostre legittime ragioni ad un legale di fiducia e chiederemo agli enti preposti ed alla magistratura del lavoro di verificare se è corretto che una trentina di famiglie vengano lasciate, per mesi, senza lo stipendio e senza contributi previdenziali».

I lavoratori chiedono a tutte le istituzioni competenti perché non venga applicata integralmente la legge regionale 10 del 2008 per le società partecipate dal Consorzio Industriale di Macomer in liquidazione, compreso il trasferimento delle funzioni al nuovo ente.

«Siamo stanchi di lavorare per una società che ha gravissime difficoltà finanziarie e che fa perdite, ormai da anni, per centinaia di migliaia di euro, nella più totale indifferenza - scrivono i lavoratori - da non percepire le retribuzioni e di non conoscere cosa ci riservi il nostro futuro lavorativo. Dalla Regione il silenzio assoluto, nulla è stato fatto nonostante le promesse».

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