La Tossilo Spa, la società emanazione del Consorzio Industriale in liquidazione, domani mattina, se non intervengono fatti nuovi, rischia di essere dichiarata fallita, con ripercussioni disastrose per il sistema dei rifiuti di mezza Sardegna.

In mattinata, nel tribunale di Oristano è fissata l'udienza, dopo che la Procura aveva fatto istanza per l'apertura della liquidazione giudiziale nei confronti dell’azienda, incaricata dalla Regione della gestione dell'intera piattaforma dei rifiuti, che annaspa in un mare di debiti, pari a sette milioni e 600 mila euro.

Si tratta di un passivo accumulato a partire dal 2016, da quando sono stati fermati gli impianti di trattamento, per consentire la realizzazione del nuovo termovalorizzatore, costato alla Regione circa 50 milioni di euro, il quale rischia di rimanere fermo per molto tempo.

L'intervento della Procura è scattato dal momento in cui c'è stata un'ingiunzione di pignoramento presso terzi che ha ingessato ogni attività. Qualora nell'udienza i giudici optassero per il fallimento le conseguenze sarebbero disastrose per il territorio, ma anche per i comuni di mezza Sardegna.

Gli avvocati della Tossilo Spa, per cercare di scongiurare il fallimento, presenteranno domani tutta la documentazione necessaria per evidenziare che ci sono in corso dei finanziamenti regionali per consentire l'avvio della piattaforma di compostaggio e quindi preparare un piano di rientro per il pagamento dei debiti ai fornitori di servizi e rimpinguare le casse della società.

«La situazione è drammatica - dice il presidente della società, Antonio Delitala - se la Tossilo Spa venisse dichiarata fallita, si verificherebbe uno sconquasso economico e sociale in questo territorio e in mezza Sardegna. Ovviamente questo presuppone il rinvio sine die dell'avvio dell'impianto di compostaggio e del termovalorizzatore». Tutto dipende dall'udienza di domani.

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