Prelevavano i soldi depositati dai dipendenti, li usavano per scopi estranei alle finalità di costituzione del fondo. E quando i legittimi proprietari richiedevano indietro i propri soldi accantonati, sfruttavano le quote versate da coloro che erano arrivati dopo. Uno schema Ponzi che alla fine si è rotto e ha portato all’inchiesta della Guardia di Finanza su due ex amministratori del fondo di solidarietà dei dipendenti della Asl di Nuoro: sotto accusa ci sono l’ex presidente e un ex membro del consiglio di amministrazione.  

Il fondo, nato nei primi anni ’90, è stato costituito con la finalità di permettere l’accantonamento di parte dello stipendio da riscuotere a fine carriera e viene alimentato con trattenute volontarie sugli emolumenti del personale sanitario. 

Le indagini, che hanno preso avvio all’inizio del 2025 a seguito della denuncia presentata da uno degli attuali amministratori, ha scoperchiato un presunto sistema di frode a danno degli associati, che si sono visti sottrarre parte dei soldi accantonati negli anni per mezzo di indebiti prelievi effettuati dagli indagati per finalità estranee agli interessi del fondo.

I due indagati sono solo gli ultimi responsabili di quello che, secondo gli inquirenti, sembrerebbe essere un sistema consolidato che negli anni ha visto come vittime i loro stessi colleghi di lavoro che si sono trovati a non poter rispondere tempestivamente alle richieste di rimborso avanzate all’uscita dal mondo del lavoro.

Sembrerebbe essere stato attuato un classico “Schema Ponzi”: chi usciva dal fondo veniva ripagato con le trattenute operate nei confronti dei nuovi arrivati, mentre dall’altra parte gli amministratori infedeli drenavano indebitamente risorse per altre finalità.

I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Nuoro, delegati dalla  Procura della Repubblica di Nuoro ad approfondire il contenuto della denuncia, hanno analizzato la documentazione a loro disposizione e approfondito le movimentazioni del conto corrente bancario intestato al fondo, rilevando prelevamenti anche in contanti. 

L’attività investigativa è ancora in corso per ricostruire la complessiva portata dei fatti che sono maturati all’interno del sistema sanitario.

(Unioneonline/E.Fr.)

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