All'unanimità il consiglio comunale di Macomer ha deliberato l'adesione alla rete Sprar, la cui clausola di salvaguardia assegna 3 migranti per ogni mille abitanti.

Nel Marghine sono otto su dieci i Comuni che aderiscono. Restano fuori Lei e Noragugume, mentre Bolotana dovrà attendere la nomina ufficiale del nuovo sindaco e del nuovo consiglio comunale.

Secondo la clausola di salvaguardia, il Marghine dovrebbe ospitare complessivamente una sessantina di migranti, con la micro accoglienza diffusa, trenta dei quali a Macomer.

La delibera di adesione al bando è stata approvata all'unanimità ieri sera dal Consiglio comunale di Macomer, che si è riunito per affrontare l'argomento, fortemente sollecitato dalle minoranze. Su tutto, infatti, incombe la possibilità che in città, nell'ex Motel Agip, venga realizzato un centro-ghetto, pronto ad accogliere 132 migranti senza donne e bambini.

"Quello che si doveva fare è stato fatto - dice Fabio Masala, incaricato dal sindaco per la questione migranti - abbiamo operato con la coesione della nostra comunità".

Il primo cittadino Antonio Succu aggiunge: "Se il fenomeno non è gestito in maniera adeguata diventa un problema, se è invece gestito bene diventa una opportunità", come conferma Giuseppe Pirisi: "Macomer ha una tradizione enorme dell'accoglienza. Nel passato l'immigrazione ha fatto grande questa città. Ora però occorre evitare gli appetiti di tipo speculativo. La nostra comunità deve essere preparata all'evento, coinvolgendo tutte le associazioni, nessuna esclusa".

Al dibattito sono intervenute, oltre al sindaco, le minoranze con Giuseppe Ledda, Riccardo Uda, Federico Castori, Rita Atzori e Rossana Ledda con Sergio Masia.

Stasera a Borore, nella sala conferenze del museo del pane, è in programma un incontro pubblico per discutere sull'argomento. Un momento di riflessione dove sarà presentato il progetto per l'accoglienza e quindi la deliberazione per l'adesione allo Sprar.
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