E’ stato condannato a cinque mesi di reclusione Mathias Wincler, uno dei gestori del residence di Orosei in cui il 2 settembre 2018 è annegato un bambino di 7 anni di Irgoli. 

Richard Mulas fu risucchiato dal bocchettone di scolo dal quale mancava la griglia di sicurezza.

Di qui la sentenza (con sospensione della pena) emessa stamattina dalla Gup del Tribunale di Nuoro Teresa Castagna.

La giudice ha anche disposto un risarcimento nei confronti della famiglia del piccolo, che verrà quantificata in sede civile.

Wincler, accusato di omicidio colposo e difeso da Gino Derosas e Antonella Pedduzza, aveva scelto di essere processato con il rito abbreviato. 

La sua posizione era stata così stralciata dal processo principale, che vede accusati sempre per omicidio colposo Alessandra Gusai e Sergio Appeddu, proprietaria e amministratore delegato del residence.

I due legali, nella loro arringa di questa mattina, hanno chiesto l'assoluzione di Wincler e hanno fatto sapere che ricorreranno in appello. "La gestione della piscina - hanno detto - era in capo all'amministratore Sergio Appeddu che ne era anche il costruttore. Wincler ha appreso della mancanza della grata la mattina della tragedia: era stato lo stesso Appeddu a dirgli che la aveva tolta lui due giorni prima".

Il pm Riccardo Belfiori ha chiesto sei mesi di reclusione per Wincler: “Anche a lui, come rappresentante legale di una delle due società che gestiva il residence, competevano gli obblighi di vigilanza e manutenzione della piscina" ha rimarcato.

"La mamma che al momento della tragedia stava facendo le pulizie nel residence – è stato inoltre sottolineato – non avrebbe mai potuto salvare il piccolo Richard neanche se fosse stata presente a bordo vasca. Solo due omoni alti 1 metro e 90 sono riusciti nell'impresa di strapparlo alla morsa del bocchettone in cui era rimasto incastrato il braccio". 

(Unioneonline/L)

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