Un comitato “Acqua Pubblica” per difendere i cittadini dai disservizi del gestore unico. È quello che sta nascendo a Nuoro, sull’onda delle proteste per l’annunciata e poi ritirata restrizione idrica e che ha già ottenuto l’utilizzo di un luogo simbolo della rappresentatività sociale, come l’aula del consiglio comunale di Nuoro.

L’assemblea infatti si terrà mercoledì 29 gennaio dalle 15 proprio nell’aula consiliare del comune capoluogo. «La cittadinanza - scrive il costituendo comitato - è invitata a partecipare alla prima assemblea del "Comitato Acqua Pubblica", un momento collettivo con microfono aperto». Spiegando i motivi e la necessità di costituire un comitato: «Le recenti vicende hanno visto 15 Comuni del Nuorese, incluso il Capoluogo, minacciati da chiusure del servizio da parte di Abbanoa che, come sempre, scarica le proprie criticità sulle comunità. Fortunatamente, le abbondanti piogge hanno consentito la revoca dell'ordinanza restrittiva, seguita dall'approvazione di un piano di monitoraggio utile a scongiurare una crisi. Tutto è avvenuto senza il coinvolgimento diretto delle comunità, che non possono essere integralmente rappresentate dalle sole associazioni di categoria. Il Comitato Acqua Pubblica nasce per ribadire che l'acqua è un bene primario e pubblico, di proprietà della popolazione sarda, che pretende trasparenza, puntualità degli interventi ordinari e straordinari, ristori economici, per tutte le comunità coinvolte in un'emergenza non causata da loro. Invitiamo alla partecipazione la comunità tutta, attività, associazioni cittadine e di categoria, professionalità e competenze tecniche e giuridiche».

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