«Marina era una figlia, una sorella, un’amica». Era  «un bravo medico. Credeva nella ricerca e nella scienza. Con questa raccolta fondi vogliamo onorare la sua memoria, portando avanti i suoi ideali e le sue certezze».

Queste le parole che introducono la campagna di solidarietà lanciata sul sito della Fondazione Veronesi in nome di Marina Masia, la ventinovenne di Nuoro morta tragicamente alle Piscine di Venere, nel mare di Baunei: uccisa mentre nuotava, colpita da un tronco precipitato dal costone. 

Una raccolta fondi per la ricerca contro il cancro (sezione prevenzione) avviata da amici e colleghi di una giovane che, se il destino non avesse deciso diversamente, avrebbe dedicato la vita alla cura degli altri. Studiava per la specializzazione a Firenze. 

Ad avviare le pratiche sul portale della Fondazione, in accordo con chi conosceva la giovane vittima,  è stata Marta Secci, collega di Marina, che lavora in Medicina interna al Policlinico Duilio Casula: «C’era da indicare un obiettivo», spiega, «avevamo messo 2000 euro. Ora l’ho spostato a 5.000 vista la grande partecipazione che non ci aspettavamo». Mancano ancora tre giorni e sono stati già raccolti 4.980 euro (alle 16,30 del 28 agosto). 

La medicina  e la ricerca ringraziano, nel nome di Marina Masia. 

(Unioneoline/E.Fr.)

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