L'intervento del Tar ha messo fine alla discordia tra il Consorzio di Bonifica e gli allevatori che operano nelle terre bonificate e interessate dall'irrigazione nella zona di Ottana.

Si tratta di una annosa vertenza, che vede protagonisti da una parte un centinaio di pastori e dall'altra il Consorzio di Bonifica.

Il Tar ha riconosciuto l'illegittimità delle delibere approvate dal Consorzio di Bonifica per il pagamento delle bollette, che lo stesso Consorzio da anni mandava agli allevatori interessati (del Marghine e della Barbagia).

Si tratta di terre che agli inizi degli anni Ottanta erano state interessate da un intervento di irrigazione.

Da anni però quell'impianto non funziona e anche le terre non sono mai state classificate, per far pagare di più a chi usufruiva dei benefici e di meno invece a chi aveva i pascoli in zone rocciose e non coltivabili.

Nonostante tutto, le bollette continuavano ad arrivare ai pastori senza distinzione alcuna.

Da qui il ricorso al Tar, dopo che il Consorzio, nell'ottobre scorso, ha nuovamente deliberato il pagamento delle cartelle.

I giudici amministrativi il 28 febbraio scorso hanno fissato l'udienza per decidere la sospensiva. A quel punto si è verificato un colpo di scena: il consiglio di amministrazione del Consorzio, dopo il ricorso e prima dell'udienza, ha sospeso la delibera sulle tariffe, preferendo non affrontare il giudizio del Tar, il quale, a sua volta, ha preso atto di non poter sospendere quanto il Consorzio stesso aveva fatto.

Nella stessa data il Consorzio ha convocato il consiglio di amministrazione per l'approvazione del piano di classifica, che consiste in un approfondito studio del territorio per evidenziare se e in che misura le opere di irrigazione arrechino beneficio ai fondi.
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