La pm Francesca Pala ha chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto nei confronti dei tre imputati accusati di omicidio colposo a Nuoro in relazione alla morte di Antonello Mereu, l’operaio di 24 anni di Dorgali morto il 13 marzo 2014 mentre lavorava in una cava di marmo a Orosei.

Diretta conseguenza della clamorosa svolta nelle indagini avvenuta nei mesi scorsi, dopo che i periti hanno escluso la morte bianca e detto chiaramente che quello di Mereu è un omicidio doloso. Il giovane operaio «è stato ucciso, le lesioni al cranio non sono compatibili con l’incidente sul lavoro, è stata un’azione violenta e volontaria di ignoti».

La pm per questo ha chiesto il rinvio degli atti alla Procura affinché si valuti la nuova ipotesi di reato e si proceda.

Un vero e proprio colpo di scena nell’udienza dello scorso marzo quando, a nove anni dai fatti, i periti parlarono di un’aggressione con un oggetto appuntito, un punteruolo o un cacciavite.

Per la pubblica accusa dunque i tre imputati alla sbarra (il titolare della società per cui lavorava la vittima, Giovanni Mele, e due dipendenti, Sergio Floris e Ignazio Masala) devono essere assolti dal reato di omicidio colposo. A loro era contestato il mancato rispetto delle norme sulle sicurezza nei cantieri.

Non è d’accordo invece il legale di parte civile Pietro Salis: «Noi – ha detto nell’arringa – crediamo all’incidente sul lavoro, visto che il ragazzo nonostante la giovane età era stato lasciato solo senza una formazione specifica per usare quei macchinari, quindi chiedo la condanna degli imputati».

Si torna in aula il 30 giugno prossimo per le repliche e la sentenza.

(Unioneonline/L)

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