Per 23 anni ha tenuto per sè un dolore immenso. Oggi Maria Giovanna Ruggiu si apre come le rose del suo giardino di Orgosolo, "quelle che mi ricordano mamma e mi tengono aggrappata alla vita".

Aveva trent'anni quando nella vigna di famiglia assassini rimasti senza nome sterminarono il padre Vanni, la madre Caterina e il fratello Piercosimo, uscito pulito da una storia di sequestri che lo aveva portato in carcere.

Lei, Maria Giovanna, è rimasta a Orgosolo, portando avanti il ristorante voluto dal padre "per cercare di cambiare la mentalità in paese". "Io vado avanti. E so che in questi anni ho anche parlato più volte con gli assassini della mia famiglia. Ma non ho mai meditato vendetta".

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