Detenuti mafiosi al 41 bis e quelli destinati alla detenzione in Alta Sicurezza mandati a scontare le pene in un supercarcere che, per i continui tagli al sistema penitenziario, aveva dotazioni di sicurezza da colonia penale.

Più o meno è questa la durissima denuncia dei sindacati della Polizia Penitenziaria a cinque giorni dalla clamorosa evasione di Marco Raduano, il 40 enne boss della mafia garganica scappato venerdì da Nuoro dove stava scontando la pena.

Il segretario regionale dell’Ussp, Alessandro Cara denuncia: «Da anni Badu’e Carros ha perso i requisiti fondamentali per la classificazione di “massima sicurezza” pur essendo oggetto di assegnazione di detenuti importanti».

L’Uspp entra nel merito rispetto alla classificazione del carcere nuorese come istituto di “massima sicurezza”. Per ospitare detenuti mafiosi nell’alta Sicurezza e al 41 bis servono dei requisiti, come l’organico di polizia penitenziaria rinforzato rispetto al normale. «L’istituto nuorese invece – denuncia l’Uspp - ha un organico carente del 25 per cento delle unità, aggravato dalla presenza di un numero ingiustificato di unità di personale femminile» che non può essere impiegato nella Sezione.

A favorire la fuga per i sindacati anche le carenze strutturali che non permettono e permettevano a Badu e Carros di essere considerato un carcere di massima sicurezza. «Il muro di cinta – ricorda Cara - aspetta da anni i lavori di ristrutturazione, quindi non è presidiato dal personale, tra i requisiti manca “l’intercinta” (la recinzione esterna al muro di cinta, che non deve essere in rete metallica ma in sbarre metalliche verticali), un impianto di anti-scavalcamento e ha una sala regia operativa solo parzialmente».

Insomma, carenze d'organico e strutturali che assimilerebbero l’istituto più ad una colonia penale che ad un supercarcere destinato ad ospitare tra i più pericolosi detenuti della criminalità organizzata italiana. Di queste carenze «erano a conoscenza tutti i vertici dell’amministrazione penitenziaria, regionali e nazionali. Negli ultimi 3 anni, Badu e Carros - sostiene l'Ussp - è stato oggetto di diverse “passerelle” con le conseguenti “valutazioni”. Solo pochi mesi fa - conclude Cara - l’ex capo del Dipartimento Carlo Renoldi incontrò a Nuoro il personale e i sindacati i quali evidenziarono le gravi mancanze dello stesso istituto, senza vedere miglioramenti successivi. Nonostante fossero tutti consapevoli dei limiti sino a qui evidenziati, l’istituto di Nuoro è stato oggetto di continue assegnazioni di detenuti di un certo spessore criminale». 

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