Trapiantati della provincia di Nuoro sul piede di guerra, questa mattina hanno manifestato davanti alla Nefrologia dell'ospedale San Francesco. Lì dove l'ambulatorio apre a singhiozzo, mentre i trapiantati di fegato un ambulatorio non l'hanno mai avuto.

L'Ats ha trovato una soluzione temporanea, l'ambulatorio di Nefrologia verrà riaperto, ma i trapiantati non sono soddisfatti e promettono nuove mobilitazioni.

"Si tratta di una soluzione tampone, con una nefrologa che arriva temporaneamente dall'ospedale di Lanusei", ha spiegato Bruno Piras, trapiantato di reni.

"La nostra associazione sarda Nefropatici (Asnet, ndr) ha parlato troppo preso di problemi risolti, ma qui bisogna trovare medici in pianta stabile per risolvere davvero i problemi", ha aggiunto, sottolineando che "oltre al disagio delle trasferte, qui capita che manchino i farmaci antirigetto, è persino successo che ci siamo arrangiati tra di noi in attesa che arrivasse il farmaco in ospedale".

"Da tre anni abbiamo presentato un progetto per avere un ambulatorio, ma finora ci hanno risposto solo a parole", incalza Luigi Bellu, dell'Associazione Trapiantati di Fegato (Atf). Ancora: "Noi trapiantati siamo vivi, ma abbiamo problematiche serie e non siamo nelle condizioni di poter viaggiare e affrontare i costi, porteremo questa battaglia fino in fondo".

Davanti al San Francesco sono giunti anche i trapiantati dell'Ogliasta, di Dorgali e di altri paesi del centro Sardegna. Rosanna Fronteddu, assessore al comune di Dorgali, ha denunciato: "In paese hanno chiuso l'ambulatorio dialisi dall'oggi al domani, penso che stia succedendo qualcosa di strano in questa provincia: l'emergenza non c'è solo nei distaccamenti territoriali, ma anche a Nuoro".

(Unioneonline/L)
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