Un folto gruppo di ex lavoratori tessili di Nuoro, stamattina, ha inscenato una disperata protesta davanti alla Prefettura. Chiedono che la Regione accolga le domande, fatte ad aprile, per avere il sussidio degli ammortizzatori sociali in deroga.

"Le domande sono state fatte - spiega Jose Mattana della Cgil -, ci hanno detto anche che i fondi c'erano e che venivano messi a disposizione dei lavoratori in breve tempo, ma dopo un confronto con i sindacati, che però non c'è mai stato".

"Ho moglie e figli a carico - dice Sandro Salis di Borore - ho perso il lavoro e non so come comportarmi". Domenico Angioi di Ottana: "Ho una moglie e un figlio di 16 anni a carico e sono senza un lavoro".

Così anche Pinuccia Piu di Bono, che ha su di sé l'intera famiglia: "Questa benedetta mobilità in deroga ce la dovevano dare subito, invece i tempi si allungano sempre di più".

Il Prefetto ha assicurato il suo interessamento e poi ha detto: "Questo è un territorio abbandonato dalla istituzioni e soprattutto dalla politica. È necessario che sia collocata tra le aree di crisi complessa".

Prossima tappa dei lavoratori sarà un sit-in davanti all'assessorato al lavoro a Cagliari, con un eventuale occupazione del palazzo.

"Non siamo andati dal Prefetto a piangere - dice Katy Contini della Cisl - ma per chiedere quello che ai lavoratori spetta di diritto. Il Prefetto sa benissimo della grave situazione di questa provincia ed è giusto che abbia il riconoscimento di area di crisi complessa".
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