Domenica e lunedì a Nuoro ballottaggio per la scelta del sindaco. La sfida è tra l'uscente Andrea Soddu, che guida una coalizione civica di impronta centrosinistra, e Pietro Sanna, candidato del centrodestra.

Avvocato, 45 anni, Soddu scommette sulla coalizione che ha vinto cinque anni fa e al primo turno lo ha portato in testa al gradimento dei nuoresi con il 28,84 per cento. Lo sostengono quattro liste: la civica "Andrea Soddu sindaco", Italia in Comune, "Ripensiamo Nuoro" e "Un'altra Nuoro un'altra Sardegna".

Al secondo turno avrà l'appoggio del Pd e dell'area di sinistra della coalizione di Lisetta Bidoni. A titolo personale ha annunciato il suo voto per Soddu, Francesco Guccini, competitor al primo turno. Anche il movimento indipendentista Liberu sosterrà Soddu.

Pietro Sanna, 53 anni, architetto, un passato da consigliere comunale di Fortza Paris e del Pdl, guida il centrodestra che si presenta unito e mette assieme la lista "Pro Nugoro" di Forza Italia e Udc, Psd'az, Lega, Fratelli d'Italia, Riformatori-Sardegna 2020. Al primo turno Sanna ha raccolto il 24,36 per cento dei voti. I due sfidanti sono divisi da 788 preferenze, oltre il 4 per cento, a favore di Soddu. Ma il ballottaggio è partita a sé.

"Ho iniziato un percorso che voglio portare a termine. Abbiamo messo le fondamenta, ma siamo a metà della costruzione", spiega Soddu, in quarantena da dieci giorni perché positivo al Covid. Una situazione che ha stravolto la campagna elettorale. "Stiamo avviando i cantieri per la trasformazione della città. Non si tratta solo di opere pubbliche, ma una rivoluzione saggia per ripensare la città sulla base di valori della democrazia moderna come l'ambiente, l'ecologia, la cultura, il sapere, il benessere fisico e lo sport", dice a proposito del piano delle periferie da 39 milioni di euro, perno del suo programma.

Sanna si propone all'insegna del cambiamento. "Abbiamo necessità di norme nuove per Testimonzos e Corra Chervina sul monte Ortobene: nei primi cento giorni cercherò di mettere in piedi in Comune un settore tecnico e giuridico dedicato per una nuova pianificazione che in modo più snello e per stralci funzionali risolva questo problema", dice pensando all'annosa questione degli abusi edilizi. Al centro del suo programma la valorizzazione del monte Ortobene. "È il vero volano dello sviluppo in chiave ambientale, sportiva e ricettiva nelle zone antropizzate. Farcana - dice -, sul modello di Coverciano, deve diventare un centro sportivo e ricettivo di grande livello, capace di accogliere i ritiri dello sport agonistico".
© Riproduzione riservata