Una quindicina di migranti, genitori dei bambini che frequentano le scuole locali, stanno partecipando ai corsi per imparare a scrivere, leggere e parlare italiano e conoscere le tradizioni locali e i modi di fare.

Tutti a scuola per l'integrazione, quindi, col progetto "Ponti non muri".

È una originale iniziativa dell'istituto scolastico "Giannino Caria" di Macomer sull'accoglienza dei migranti, che ha avviato una serie di lezioni sui banchi di scuola, dedicate ai genitori dei bambini stranieri che frequentano le scuole materne, le Elementari e le Medie.

"La scuola lavora per l'integrazione da sempre - dice il preside Sergio Masia - già in passato ci sono stati diversi progetti a cui hanno partecipato attivamente i genitori dei bambini stranieri che frequentano l'istituto. In questo caso si è sfruttato un finanziamento specifico del ministero per le aree soggette a processi immigratori, dedicando un modulo all'insegnamento della lingua italiana ai genitori degli alunni stranieri che frequentano l'istituto, ben convinti che la scuola non possa isolarsi ignorando un fenomeno così importante che interessa la nostra comunità territoriale".

"Si capisce subito che è gente che si vuole integrare bene nella nostra comunità - dice l'insegnante Marcella Castori - infatti non hanno risposto soltanto i genitori dei bambini che frequentano le nostre scuole, ma anche i nonni, i parenti e anche i loro vicini di casa".

Altre iniziative saranno messe in campo in tutto il territorio per favorire l'integrazione, attraverso il progetto Sprar, con l'accoglienza diffusa, che porterà nel Marghine una quarantina di famiglie di migranti.
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