Proseguono e si estendono le ricerche a tappeto di Graziano Mesina, che si è allontanato dalla sua abitazione a Orgosolo giovedì sera, poco prima della condanna definitiva a 30 anni che ha riaperto per lui le porte del carcere.

Dopo le nuove perquisizioni in case e ovili le ricerche di Gratzianeddu si sono estese oltre i confini della provincia di Nuoro. Blocchi sulla Statale 131 dcn in direzione Olbia, all'altezza di Budoni, dove vivono i nipoti, figli di due fratelli del latitante 78enne di Orgosolo.

Ieri diverse pattuglie dei carabinieri hanno rallentato e deviato il traffico per passare in rassegna tutti i veicoli in transito per Olbia. Nulla viene lasciato intentato per trovare il bandito del Supramonte. Ormai le forze dell'ordine battono l'intera Isola, concentrandosi sui punti in cui Mesina potrebbe avere agganci.

Si ipotizza che si sia nascosto in qualche casa della costa messa a disposizione da parenti o amici. Diverse le abitazioni perquisite a Budoni.

Intanto si infittiscono le indiscrezioni su un Mesina pronto a trattare la resa. L'ex primula rossa avrebbe preso tempo per chiedere, considerata l'età e i motivi di salute, condizioni di detenzione più miti, come ad esempio i domiciliari.

Resta aperta la pista estera (Corsica o Tunisia), ma appare più complicata. Gratzianeddu infatti non ha con sé i documenti, lasciati a casa della sorella Peppada, in cui è stato accolto dopo la scarcerazione per decorrenza dei termini di un anno fa. E a detta dei suoi avvocati non disponeva neanche di una gran quantità di soldi, vivendo con una pensione da 500 euro.

(Unioneonline/L)

ORGOSOLO LO DIFENDE: "ACCANIMENTO"

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