Chiuso il capitolo in primo grado, per i difensori dei due minorenni condannati a 16 anni per l'omicidio di Manuel Careddu - il 18enne di Macomer ucciso e poi sepolto in un terreno in provincia di Oristano l'11 settembre 2018 - si apre ora il percorso dell'appello.

Gli avvocati Giancarlo Frongia e Gianfranco Siuni hanno depositato il ricorso in appello contro la sentenza pronunciata dal Tribunale per i minori di Cagliari il 4 luglio scorso.

I due - un ragazzo e una ragazza - sono stati condannati per omicidio volontario premeditato e soppressione di cadavere, ma secondo i loro legali l'assassinio del giovane di Macomer (per una questione legata allo spaccio di droga) sarebbe stato programmato solo da Christian Fodde, condannato all'ergastolo.

Per il delitto sono stati condannati dal Gup di Oristano altri due giovani, Riccardo Carta a 30 anni e Matteo Satta (16 anni e 8 mesi).

L'avvocato della ragazzina in prima istanza chiede la messa alla prova, mentre il difensore dell'altro minorenne chiede che venga meno l'aggravante della premeditazione per arrivare alla riduzione della pena.

Careddu fu ucciso a colpi di piccozza e di badile e poi seppellito - il corpo fu ritrovato un mese dopo - perché pretendeva il pagamento di una piccola partita di droghe leggere, circa 400 euro, da parte dei ragazzi del branco, in particolare - secondo quanto ricostruito durante il processo - Fodde lo ha ucciso perché la vittima avrebbe richiesto con troppa insistenza i soldi alla sua ragazza.

(Unioneonline/F)
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