Il comune di Macomer ha recesso il contratto per il servizio di polizia locale associato, in capo all'Unione dei Comuni del Marghine. I sei agenti in forza, sempre dal primo agosto, torneranno a Macomer, dove la nuova amministrazione comunale, come previsto dal programma elettorale, sta riorganizzando il corpo di polizia municipale: «C'è l'esigenza di avere a nostra disposizione gli agenti che finora operavano in gran parte del territorio»,  dice l'assessore, Toto Listo. «Dal primo agosto nella nostra cittadina sarà attiva la polizia municipale, per garantire un servizio fondamentale a tutela della sicurezza dei cittadini, dei commercianti, delle attività produttive e quanto altro, ma soprattutto per il controllo della viabilità e per l'ordine pubblico».

Alla polizia municipale vengono nuovamente trasferite una serie di funzioni, in particolare quelle di polizia amministrativa, commerciale, ambientale, stradale, urbana, rurale, igienico sanitaria e di pubblica sicurezza, che finora erano in capo alla Polizia locale dell'Unione dei Comuni: «In ogni caso», dice Toto Listo, «per particolari necessità, gli altri comuni del Marghine possono chiedere al nostro comune gli agenti. Per questo daremo la massima disponibilità». La sede, che era nel corso Umberto, che ospita gli uffici dell'Unione dei Comuni, sarà subito trasferita al secondo piano del vecchio Municipio, con un ufficio  che sarà quotidianamente aperto al pubblico per qualsiasi necessità.

È la seconda volta che il servizio associato della polizia locale viene sciolto. La prima volta nel 2011 e ora con il programma di sicurezza proposto dalla lista capeggiata dal sindaco Riccardo Uda nell'ultima campagna elettorale. Ovviamente il tema sarà posto all'attenzione del consiglio comunale nella riunione di venerdì per la presentazione delle linee programmatiche. La riorganizzazione della Polizia municipale al Comune di Macomer, ovviamente creerà disagi negli altri comuni che erano associati. «Sarà l'ente sovra comunale a decidere le sorti per quanto riguarda la Polizia Locale», dice il presidente dell'Unione dei Comuni, Gian Pietro Arca, «discuteremo con i sindaci cosa fare». 

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