Dopo le scuole superiori, i ragazzi disabili si trovano senza futuro. Per questo l'amministrazione comunale il prossimo primo aprile avvierà un progetto, "La scuola di vita continua", che è sperimentale e innovativo, proprio a favore di dieci ragazzi disabili, affinchè non possano inoltrarsi nell'incognito dopo l'esperienza scolastica.

Il progetto è finanziato con circa 60 mila euro, (durata un anno) dalla Regione e dal ministero e affidato alla cooperativa Progetto H. Al programma di integrazione sociale aderiscono le scuole, le associazioni culturali e sportive, verrà realizzato anche in collaborazione con l'unione dei Comuni e col Gal Marghine.

«Un progetto che piace ai ragazzi e piace alle loro famiglie - spiega l'ideatrice Rossana Ledda, vice sindaca e assessora ai servizi sociali - si procede con attività di inclusione e di formazione, attraverso strategie e modalità volte a creare ambienti favorevoli al processo di apprendimento e di inclusione di questi ragazzi, anche nel mondo del lavoro».

Si procederà da subito su tre linee di intervento: con laboratori educativi, formativi scolastici e autonomia domestica, con attività sportive e culturali  e con la conoscenza e scoperta del territorio, con escursioni quotidiane dentro e fuori l'abitato.

«Sarà possibile anche affacciarsi al mondo del lavoro- dice Rossana Ledda - grazie alle varie attività che si svolgeranno coi laboratori. È possibile far diventare triennale l'iniziativa, che è aperta anche ad altri giovani del territorio». 

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