L'inizio dei lavori per il raddoppio della capienza del Cpr è imminente. Il sindaco di Macomer rilancia e come contropartita, oltre al ritorno della Guardia di Finanza, ora chiede anche la riapertura dell'ufficio del giudice di pace, chiuso la primavera scorsa, gestito dall'Unione dei Comuni del Marghine, che si è dovuto arrendere di fronte al rifiuto della Corte dei Conti di poter assumere personale.

Tutte le competenze, in particolare le pratiche legate al Cpr, dallo scorso mese di aprile sono tornate in capo all'ufficio di Oristano.

«L'ufficio del Giudice di Pace - dice il sindaco Riccardo Uda - è stato chiuso per un'inezia. Ora vi è la necessità di un territorio e soprattutto per la presenza del Cpr, che l'ufficio di Macomer venga riaperto. Lo chiediamo come contropartita al Cpr, in base agli accordi sottoscritti al ministero dell'interno nel 2018. Quel protocollo d’intesa prevedeva il potenziamento delle strutture delle forze dell'ordine, polizia e carabinieri, ma anche la riapertura della tenenza della guardia di finanza. Accordi disattesi».

L'argomento è stato al centro di un aspro dibattito nell'ultimo consiglio comunale, con l'ex sindaco, Antonio Succu, il quale, tra l'altro, ha ricordato che gli accordi sottoscritti nel 2018 per il Cpr sono scaduti nel 2021. Non è invece scaduto per il sindaco Riccardo Uda.

«La verità è che gran parte di quegli accordi sono stati disattesi. Ora che si procede col raddoppio della struttura, con 32 ospiti in più, rispetto ai 50 presenti ormai da circa tre anni, chiediamo con forza la riapertura della tenenza della guardia di finanza e dell'ufficio del giudice di pace».

Un ufficio che era stato chiuso la prima volta nel 2012 per decreto ministeriale e poi riaperto grazie all'impegno oneroso dei Comuni del Marghine. Un servizio importante, utilizzato soprattutto per il disbrigo delle pratiche del Cpr.  

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