Macomer, emergenza al cimitero: requisizione entro due mesi per 400 loculi
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Oltre 400 loculi saranno requisiti entro 60 giorni per far fronte all'emergenza.
Il sindaco Antonio Succu il 21 marzo scorso aveva disposto con un’ordinanza la requisizione provvisoria dei loculi venduti e non ancora utilizzati.
Ora però la situazione è mutata e impone la requisizione di
tutti i tombini dove è scaduta la concessione. Il lungo elenco dei loculi da liberare (oltre 400), è stato appeso stamattina in tutto il cimitero. L'amministrazione comunale lo annuncia anche nel sito
del comune e procederà con le le estumulazioni ordinarie dei loculi cimiteriali le cui concessioni sono venute a scadenza, fra 60 giorni. Una iniziativa che sta suscitando il malcontento di tanti cittadini. “Allo scopo di agevolare gli interessati- è scritto nell'avviso firmato dal segretario comunale- si provvederà a dare informazione in merito collocando avvisi in prossimità dei gruppi di loculi da estumulare.
I resti mortali recuperati verranno trasferiti nell'ossario comune, a meno che i familiari facciano richiesta di deporli in cellette ossario o loculo già in concessione, di trasferirle in altro cimitero o di cremarle. In questo caso i familiari dovranno preventivamente pagare la tariffa di estumulazione ordinaria”.
Le operazioni di estumulazione saranno attivate fra sessanta giorni.
Coloro che intendono conservare il tombino dei loro cari, dovranno rinnovare la concessione pagando un terzo di 2 mila euro, che il costo di un tombino. Questo in attesa della realizzazione del
nuovo cimitero, sul quale si infiamma la polemica, con le minoranze che tornano all'attacco.
“Riteniamo ingiustificata ed inopportuna l’iniziativa della Giunta comunale- è scritto in un comunicato- di conferire ad un legale l’incarico di esprimere un parere pro veritate sulla legittimità
e correttezza della procedura seguita per l’affidamento in concessione della costruzione e gestione
del nuovo cimitero.
Ci sembra questo un modo sbagliato per dare seguito alla nostra richiesta diverifica sulla gara d’appalto, presentata con un dettagliato documento il 25 marzo scorso”.
Il documento prosegue: “Non comprendiamo per quali ragioni il Comune debba spendere tremila euro di parcella per acquisire un parere che in primo luogo doveva essere espresso dal Segretario
comunale, tra le cui funzioni rientra quella di consulente dell’Amministrazione in campo giuridico”.
Per le minoranze, se l’amministrazione comunale avverte l’esigenza di ulteriori verifiche, non deve chiedere pareri a pagamento, originando un possibile danno erariale.
“Ha l’obbligo di rivolgersi, senza alcun onere economico all’Autorità Nazionale Anti Corruzione”.