Convocata per domani mattina, alle 11, l'assemblea dei dieci sindaci dell'Unione dei Comuni del Marghine.

All'ordine del giorno, oltre ad alcune questioni tecniche, c'è quel "varie ed eventuali", che diventa l'argomento più importante, perché sarà affrontato il nodo della crisi politica che, da oltre tre mesi, ormai, divide e sta ingessando l'attività dell'ente.

In discussione il problema legato alla presidenza, dal giugno scorso nuovamente affidata al sindaco di Silanus Gian Pietro Arca, del quale i sindaci di Macomer, Bolotana, Borore, Sindia e Dualchi chiedono le dimissioni e l'azzeramento delle cariche, per uno scontro avvenuto a fine luglio tra lo stesso presidente e il sindaco di Bolotana, Francesco Manconi (che era stato a sua svolta sfiduciato dal presidente), legato ad una questione inerente la gestione di una ex caserma nel parco montano di Badde Salighes.

Una ricomposizione della crisi appare improbabile, visto che Gian Pietro Arca, sostenuto dai sindaci di Bortigali, Lei, Birori e Noragugume, intende andare avanti e chiede quali sono i motivi reali per cui si dovrebbe dimettere. Un braccio di ferro che va avanti da tre mesi.

«In assemblea ascolterò le istanze dei sindaci che chiedono le mie dimissioni - dice Arca - voglio però sapere quali sono i motivi reali dell'azzeramento delle cariche». Domani si saprà se alla guida dell'ente resterà Arca, oppure si procederà con la nomina di una nuova giunta esecutiva e di un nuovo presidente.

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