L'antica chiesetta, che sorge nel cuore del centro storico di Macomer, rischia di essere chiusa poiché la parte anteriore, i muri portanti e la trave che sorregge il tetto, sono stati danneggiati da un incidente provocato da un autocarro. Una manovra sbagliata forse. Di fatto, l'intero edificio ha tremato e per terra sono rimasti i calcinacci.

Dopo qualche mese si fa la conta dei danni, che sono ingenti. La Polizia Locale, attraverso i filmati e le testimonianze, è risalita al responsabile di quanto è accaduto l'estate scorsa. È una ditta di autotrasporti di Cagliari che, a quanto pare, non potrà risarcire i danni in quanto sulla stessa graverebbe un'istanza di fallimento.

La chiesetta ha però necessità di essere riparata nell'immediato, poiché all'interno sono custodite antiche opere d'arte. Pezzi sacri che risalgono al 1300 e al 1500.

«I danni sono ingenti - dice Paolo Trogu, uno dei responsabili della confraternita che ha in carico l'antico tempio - per riparare la parte danneggiata occorrono diverse decine di migliaia di euro».

La confraternita, informato il parroco della situazione, ha chiesto l'intervento del Comune, che però non ha le risorse necessarie. «Abbiamo partecipato al bando regionale, per la manutenzione straordinaria della chiesetta - dice l'assessore ai lavori pubblici, Aldo Demontis - ma l'esito è stato negativo».

L'assessore al patrimonio, Toto Listo, annuncia un impegno concreto per avere i fondi necessari dalla Regione. «Dobbiamo trovare una soluzione, chiedendo un intervento straordinario. Faremo una stima dei danni e cercheremo di intervenire quanto prima, consapevoli che nella chiesetta di Santa Croce è custodita un pezzo di storia della nostra cittadina. È un bene inestimabile che appartiene a tutta la comunità. Un monumento storico che va salvaguardato e tutelato».

Pierangelo Cabiddu, tra i fondatori della confraternita, aggiunge: «In questa chiesetta sono custoditi importanti cimeli dell'antichità, quali un crocefisso e la statuina dell'Addolorata. Se dovessero arrivare le piogge saremo costretti a trasferire tutto l'arredo della chiesa, aspettando che arrivino i fondi per ripararla». 

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