Prima vittima di coronavirus tra i medici di famiglia in Sardegna.

A perdere la vita il dottor Nabeel Khair, aveva 62 anni. Da fine febbraio era in servizio a Tonara ed era la storica Guardia medica di Aritzo, altro comune del Nuorese.

"Era ricoverato dagli inizi di marzo all'ospedale Ss Trinità di Cagliari, ma la notizia ci ha lasciato attoniti e sconvolti perché non credevamo che la situazione clinica fosse così grave", ha dichiarato Flavia Loche, sindaco di Tonara.

"Il dottor Khair era arrivato a Tonara da poco, al termine di una lunga battaglia portata avanti dalla comunità dopo il pensionamento di uno dei due medici di famiglia presenti nel territorio comunale, circa 400 persone che erano rimaste scoperte dall'assistenza sanitaria di base", ricorda la prima cittadina. "In molti neanche hanno fatto in tempo a conoscerlo".

Kharir, palestinese, era stato rappresentante della sua comunità in Europa e viveva da molti anni in Sardegna, dove è stato uno tra i primi medici di famiglia contagiati dal coronavirus.

Quando è stata diffusa la notizia della sua positività al tampone è scattata anche la quarantena per i suoi pazienti e per quelli che aveva visitato in altre sedi, ad Aritzo, Belvì e Gadoni.

Nabeel Kahir aveva recentemente perso una figlia, lo piangono la moglie Rita e altre due figlie.

In molti su Facebook lo stanno ricordando: la comunità palestinese, l'Anpi e tanti semplici cittadini. Un manifesto è stato affisso nella bacheca della farmacia di Aritzo vicino a cui c'era il suo studio.

Il cordoglio per il medico ad Aritzo
Il cordoglio per il medico ad Aritzo
Il cordoglio per il medico ad Aritzo

(Unioneonline/L)

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