L’evasione di Raduano da Badu ‘e Carros, dieci condanne: tutti i nomi
Anche due assoluzioni nel processo sulla fuga del boss, resa possibile da una rete di complici interni ed esterni al carcere: riconosciuta l’aggravante del metodo mafiosoLa cattura del boss
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Si è chiuso oggi con dieci condanne e due assoluzioni il processo abbreviato sull’evasione di Marco Raduano, boss foggiano del clan mafioso di Vieste, fuggito dal carcere di Badu ’e Carros il 24 febbraio 2023.
Il tribunale di Cagliari ha riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso.
Condannato lo stesso Raduano a 2 anni e 6 mesi di reclusione. Assolti Salvatore Deledda (agente penitenziario difeso da Stefano Stocchino e Erica Dessí) e Mauro Gusinu (difeso da Agostinagelo Marras)
Le altre condanne vanno da 1 anno e 8 mesi fino a un massimo di 5 anni e 4 mesi.
Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari – rappresentata dal pm Danilo Tronci – la fuga fu possibile grazie a una rete di complici esterni e interni al carcere. Raduano, catturato in Corsica e oggi collaboratore di giustizia, è pronto a testimoniare nei prossimi filoni del processo.
Per Raduano la procura aveva sollecitato una pena a un anno e otto mesi, il tribunale ha inflitto una condanna a 2 anni e mezzo di reclusione e una multa di 1600 euro. Tutti gli imputati sono stati giudicati con il rito abbreviato.
Queste le condanne: Martino Contu cinque anni e 4 mesi di reclusione; Massimiliano Demontis tre anni e 10 mesi; Marco Furfaro quattro anni e 6 mesi; Antonio Gusinu e Elio Gusinu cinque anni di reclusione; Daniele Peron tre anni; Marco Rinaldi cinque anni e 4 mesi; Tommaso Ruffert tre anni; Gianluigi Troiano un anno e 8 mesi. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Giuseppe Talanas, Gianluca Aste, Stefano Stochino, Erika Dessì, Francesco Marongiu, Sergio Milia, Giampaolo Murrighile, Potito Flagella e Agostinangelo Marras.
Solo due imputati – Antonio Mangia e Pietro Tolu, allevatori di Orune – hanno scelto il rito ordinario, ora in corso davanti al Tribunale di Nuoro. A difenderli l’avvocato Giancarmelo Serra.