Il nuovo inceneritore non parte neanche in primavera. Anzi, è a rischio per tutto il 2020. Questo nonostante i lavori per la realizzazione siano già all'ottanta per cento.

Oltre ai ritardi nella realizzazione dell'opera, su tutto, fra l'altro, pende ancora la spada di Damocle della Procura di Oristano, con l'inchiesta giudiziaria avviata circa un anno fa, della quale ancora non si conosce l'esito.

Entro i primi quindici giorni di gennaio del 2020 dovrà essere nominato il nuovo consiglio di amministrazione della Tossilo Spa, la società che gestisce l'intera struttura per lo smaltimento dei rifiuti di decine di comuni della Sardegna centrale, che dipende dal Consorzio Industriale, per il quale recentemente è stato nominato il nuovo commissario liquidatore.

Intanto l'associazione ambientalista "Zero Waste Sardegna", che assieme al comitato "Non Bruciamoci il Futuro" si è sempre opposta alla realizzazione dell'opera, in un lungo comunicato tra le altre cose scrive: "Il nuovo inceneritore, contrariamente da quanto sostenuto, inquinerà di più di quello precedente. Lo dice nella sostanza l'Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) rilasciata dalla Provincia di Nuoro e non sono stati presi in considerazione i dati sull'incidenza dei tumori (nuovi casi) rilevati dal Registro dei Tumori di Nuoro per il periodo tra il 2003 e il 2012 che avevano evidenziato tra i 5 distretti sanitari indagati (Nuoro, Macomer, Siniscola, Sorgono e Ogliastra) il primato dell'incidenza dei tumori per le donne nel distretto di Macomer, con i nuovi casi registrati sugli uomini al secondo posto assoluto".
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